The Lodge / La Loggia

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In the heart of the desert, where nobody would have ever found them, the Heka magicians started to built Lodges, and would have kept doing so for thousands of years.

At the beginning they were little villages with colored tents and shared kitchens that would slowly evolve until they reached the dimensions of small capitals. At this point the most powerful magicians rolled their sleeves up. Sand was the worst possible ground to build on, but they had artifacts on their side. They managed to built something the sky had never seen. They erected short but large buildings, with stone, that could keep the heat within the walls when the night fell and keep it out when the sun rose. At the windows they put courtains of any color, to remind themselves where they came from, and closed the doorway with an enchanted lock that could be opened only by a magician. Around the structure some tents were kept, mostly by nostalgic people and by those who did not sustain progress. And, well, merchants. They would sell vegetables, fruits, meats and legumes weighing them on enchanted bilance, helped by their artifacts as by twenty employees.

The Lodges were now cities of stones and drapery of warm colors and gold, lit by fire torches when the night fell.

But they were not reigns of peace. Among the Lodges there was, and there still is, a fierce competition.

Each one wants to keep artifacts and skilled magicians for itself, and it’s not wise to think you can switch sides. Some of these magicians, if they found themselves in the place where there was an artifact, they would get out of that injured or worse, dead. For this reason every magician of the first level got taught a fighting technique. But if for internal issues the Lodges are generally against one another, they are totally the same for justice matters.

In the Lodge, the great Master legislates, and since the Heka magicians of the fifth level are very rare, they directly get the charge. They take every decision, even if indirectly, and can eventually solve some juridical issues.

As millennia passed, the additions and the cuts that all great Masters operated on the pre-existent law generated a new corpus that made it irrecognisable. They divided the magicians in five level, and where identificables by their clothing: the magicians of the first level wore a cloak. that was entirely black; for those of second a blue sewing ran on the edges of the cloak, and those of the fourth and fifth level, the highest two, wore it on silver and the other gold.

The law imposed that one could go from level to level through exams and challenges. Everyone knew, anyway, that no amount of diligence could ever make for talent. Simply, you had to be born a magician of the fifth level to get to that point one day.

The corpus didn’t stop there: for the theft of an artifact the punishments were very serious. They could get to death, if it was an important object that got stolen. Murder, for instance, was treated much more lightly. Unless it was against a magician of the fourth level or superior.

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Nel cuore del deserto, dove nessuno le avrebbe mai trovate, i maghi Heka costruivano le Logge, e lo avevano fatto per migliaia di anni.

All’inizio erano piccoli villaggi di tende colorate e cucine condivise, che lentamente, si evolsero fino a raggiungere dimensioni di piccole capitali. A questo punto i maghi più potenti si rimboccarono le maniche. La sabbia era il peggior terreno per costruire, ma avevano dalla loro gli artefatti. Riuscirono a creare qualcosa che il cielo non aveva mai visto. Eressero edifici bassi ma larghi, e in pietra, che conservassero il caldo quando scendeva la notte e lo tenessero fuori quando sorgeva il sole. Alle finestre posero tendaggi di ogni colore, che ricordasse loro da dove venivano, chiusero il portone d’ingresso con un sigillo incantato che potesse essere sciolto solo da un mago. Attorno alla struttura vennero tenute comunque alcune tende, soprattutto dai nostalgici e da coloro che non sostenevano il progresso. E, naturalmente, dai mercanti. Questi vendevano di verdura, frutta, carni e legumi pesavano i prodotti su bilance incantate, aiutati dai loro artefatti come se da venti aiutanti. A quel punto le Logge si figuravano come città di pietra e drappeggi di colori caldi e oro, illuminate dalle torce di fuoco quando scendeva la notte.

Ma non erano regni di pace. Fra le Logge c’era, e tutt’ora c’è, una competizione feroce.

Ognuna di essere vuole tenere per sé artefatti e maghi promettenti, e non è saggio pensare di poter passare da una parte all’altra. Alcuni di questi, se si ritrovavano sul luogo di un artefatto, spesso ne uscivano feriti, o, peggio, morti. Per questo ad ognuno dei maghi di primo livello veniva anche insegnata la tecnica per il combattimento. Ma se per questioni interne generalmente sono avversi, dal punto di vista della giustizia e della legge sono del tutto uguali.

Nella Loggia, il gran Maestro legifera, e siccome i maghi Heka di quinto livello sono rarissimi, acquisiscono direttamente la carica. Loro sono a capo di ciascuna decisione, seppure indirettamente, e possono fungere da ago della bilancia per questioni giuridiche.

Nel corso dei millenni, le aggiunte e i tagli di tutti i gran Maestri alla legge preesistente generò un nuovo corpus che rendeva irriconoscibile quello da cui erano partiti. Dividevano i maghi Heka in cinque livelli, ed erano identificabili tramite il loro abbigliamento: i maghi di primo avrebbero portato un mantello interamente nero, per quelli di secondo era prevista una bordatura blu, per maghi di terzo viola, e il quarto e quinto livello, i due più alti, avrebbero indossato rispettivamente l’argento e l’oro.

La legge prevedeva che si passasse di livello attraverso prove ed esami, secondo la propria inclinazione. Ognuno sapeva, comunque, che nessuna dose di impegno avrebbe mai potuto supplire al talento. In sostanza, bisognava nascere mago di quinto livello per arrivarci.

Il corpus non si fermava qui: per il furto di artefatto erano previste pene gravissime, fino alla morte, per un oggetto importante. L’omicidio, per esempio, era trattato con maggiore leggerezza, a meno che non fosse ai danni di un mago di quarto livello o superiore.